Quanto durano le protesi al seno?
La mastoplastica con impianto di protesi al seno è un intervento chirurgico molto popolare. Una domanda che ci viene spesso posta riguardo questo tipo di intervento è: quanto durano le protesi al seno? In generale, le protesi mammarie non durano tutta la vita, ma devono essere sostituite in media ogni 10 anni circa. La loro durata può essere influenzata da variabili legate alla tipologia di protesi impiantate e ai cambiamenti che il corpo subisce negli anni successivi all’intervento.
Abbiamo approfondito l’argomento, analizzando i principali fattori che potrebbero incidere sulla durata delle protesi al seno.
Cos’è la mastoplastica con impianto di protesi al seno?
La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico al quale si ricorre al fine di modificare le dimensioni, la forma, la simmetria o la proporzione del seno.
L’intervento viene eseguito facendo delle incisioni nell’area interessata, all’interno delle quali il chirurgo inserisce gli impianti protesici. Le protesi possono contenere un gel di silicone o una soluzione salina.
Il costo della mastoplastica additiva è diminuito nel tempo e questo ha contribuito a rendere l’intervento più accessibile.
Quanto durano le protesi al seno?
I cambiamenti che il seno subisce negli anni possono incidere sulla durata delle protesi a tal punto da richiedere una sostituzione o rimozione delle stesse.
La durata può anche dipendere dal tipo di materiale utilizzato. Quella delle protesi in silicone sarà quindi diversa da quella delle protesi saline e viceversa.
Abbiamo riportato alcune delle ragioni più comuni che possono portare alla sostituzione delle protesi al seno.
1. Contrattura capsulare
La contrattura capsulare è una complicazione che si verifica nel 30% dei pazienti come risultato di una reazione naturale alle protesi impiantate.
Il corpo riconosce l'impianto come un oggetto estraneo e crea una capsula di tessuto intorno ad esso per impedirgli di crescere o muoversi. In molti casi la formazione di questa capsula non è un problema, ma potrebbe diventarlo qualora la capsula iniziasse ad ispessirsi o a contrarsi. Questo potrebbe provocare una compressione dell'impianto, causandone lo spostamento, il cambiamento della forma e rendendolo più rigido.
La contrattura capsulare può verificarsi indipendentemente dal tipo di protesi mammarie impiantate, ma sembra essere più comune nel caso di protesi in silicone. Inoltre – caso abbastanza raro – questa complicazione può anche essere il risultato di un’infezione durante l’intervento.
2. Rottura degli impianti protesici
Le protesi mammarie devono essere sostituite anche in caso di rottura delle protesi stesse. Una rottura dell'impianto può passare inosservata all'inizio, poiché il liquido fuoriesce molto lentamente. Col tempo, però, l'impianto inizierà a sgonfiarsi e il seno diminuirà di dimensioni.
La probabilità che si verifichi una rottura degli impianti protesici è in realtà molto bassa: il 98% dei casi di protesi al seno sono stati esenti da rotture per i primi 5 anni, mentre l'83-85% per 10 anni.
3. Rippling
Il rippling – o anche raggrinzimento o increspatura – si riferisce ad un effetto ondulato che può apparire al centro, in alto o ai lati del seno dopo l’intervento. Si tratta di un effetto che si verifica con più frequenza con le protesi saline e che viene corretto tramite la sostituzione di queste con le protesi di silicone liscio.
4. Spostamento degli impianti protesici
Le protesi mammarie – sia in silicone che in soluzione salina – non possono prevenire il cedimento della pelle causato dall’avanzare dell’età o da un significativo aumento o perdita di peso. Si tratta di un cambiamento che avviene naturalmente e che potrebbe causare uno spostamento delle protesi mammarie. In questo caso il problema può essere risolto sostituendo le protesi, ma c’è il rischio che questa complicazione si verifichi di nuovo in futuro per gli stessi motivi. Per questa ragione in alcuni casi la sostituzione delle protesi viene combinata con il lifting al seno.
Aumentare la durata delle protesi al seno
Un’ulteriore domanda che ci viene spesso posta, oltre a “quanto durano le protesi al seno?”, è legata alle precauzioni da considerare affinché queste durino più a lungo.
I cambiamenti naturali sono inevitabili, esistono però delle accortezze che possono effettivamente aiutare ad aumentare la durata degli impianti protesici.
1. Scegli chirurghi altamente qualificati
Un intervento chirurgico al seno mal eseguito può causare alcune delle complicazioni sopra descritte. È infatti fondamentale scegliere chirurghi con esperienza all’interno di cliniche certificate.
Per questo motivo Qunomedical preseleziona rigorosamente sia cliniche che chirurghi. Grazie al nostro sistema di punteggio imparziale Qunoscore, chirurghi e medici di tutto il mondo sono valutati sulla base di fattori come la loro esperienza, specializzazione e recensioni dei pazienti. In questo modo ci assicuriamo di consigliarti solo medici qualificati che ti possono garantire un intervento chirurgico di qualità.
2. Prenditi il tempo necessario per scegliere la giusta taglia e forma
Quando si pianifica il trattamento è bene anche prendersi del tempo per scegliere la giusta taglia e forma del seno che si vuole ottenere con l’impianto delle protesi. Così facendo diminuiscono le probabilità che in futuro tu voglia rimuovere le protesi impiantate, poiché non della dimensione o forma desiderate.
3. Presta attenzione alle linee guida post-operatorie
Seguire le istruzioni post-operatorie fornite dal medico può aiutare a ridurre al minimo qualsiasi potenziale complicazione. È fondamentale attenersi alle linee guida fornite come, ad esempio, prendersi almeno una settimana di riposo dopo l’intervento e indossare abiti larghi per le prime settimane.
4. Controlli regolari e risonanze magnetiche
Organizzare controlli regolari con il proprio medico dopo l’intervento è essenziale per tenere d’occhio lo stato degli impianti protesici. Si raccomanda di fare la prima risonanza 5-6 anni dopo l'intervento, dopodiché sarà necessario farla ogni 2-3 anni. La risonanza magnetica può essere particolarmente efficace nel rilevare la rottura dell'impianto, così come altre potenziali complicazioni.
Opzioni alternative: il lipofilling
Ricorrere a degli impianti protesici potrebbe non essere un’opzione adatta a tutti. Il lipofilling, in questo caso, rappresenta un metodo alternativo per aumentare il seno. Si tratta di un tipo di intervento più naturale, poiché utilizza il grasso corporeo per modificare forma e dimensioni del seno.
Da dove iniziare?
Se hai bisogno di maggiori informazioni sugli interventi chirurgici al seno e vuoi capire come trovare i medici o le cliniche giuste, siamo qui per aiutarti: contattaci e verrai assistito da uno dei nostri Patient Manager. Offriamo un consulto gratuito al 100% e non vincolante. Quando deciderai di sottoporti all’intervento, ti assisteremo passo dopo passo: dal consulto iniziale al supporto post-operatorio.
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